I grandi cimiteri sotto la luna by Georges Bernanos

I grandi cimiteri sotto la luna by Georges Bernanos

autore:Georges Bernanos [Bernanos, Georges]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:20:32+00:00


naturalmente, all’ispirazione del Vangelo, annettendo enorme importanza a ogni paragrafo del divino libro, e non vi colpisce, no, l’insistenza con la quale il buon Dio pone quasi sempre fuori causa certa gente che non costituisce - è il meno che si possa dire - la società abituale dei gendarmi, dei notai, dei generali a riposo, né delle loro spose virtuose, né, diciamolo pure, dei preti? Non vi colpisce il fatto che il buon Dio abbia rivolto le sue più dure maledizioni a personaggi tenuti in gran considerazione, ossequienti ai loro doveri, rigorosi nell’osservanza del digiuno, e di gran lunga più istruiti nelle cose della religione -

senza rimprovero - della maggioranza dei parrocchiani d’oggi?

Quest’assurdità non attira più la vostra attenzione? Essa attira, che volete che vi dica?, la nostra. Non basta rispondermi che Dio s’è affidato alle vostre mani. Le mani a cui Dio s’è affidato un tempo non erano mani amiche, erano mani consacrate. Che abbiate poi preso il posto della Sinagoga, e che tale successione sia legittima, non conta! A noi che attendiamo solamente la partecipazione di un dono considerato da voi ineffabile, non importa sapere se Dio s’è affidato alle vostre mani, ma quel che voi ne avete fatto.

Noto di qui, miei cari fratelli, il profilo imperioso del colonnello Romorantin. Egli scambia sguardi di indignazione con il procuratore del Registro e alcuni commercianti locali.

-Qui siamo in casa nostra, perdinci!

Quel signore non mi è mai stato presentato, io non so chi sia, e ne approfitta per dirci cose spiacevoli.

Ma, caro colonnello, la vostra Chiesa non è il Circolo militare! Vi auguro che un giorno abbiate un seggio nel vasto consesso della Chiesa trionfante; oggi come oggi, però, siete solo un candidato come gli altri. Celebriamo la festa di Santa Teresa oppure quella dei parrocchiani?

A vedervi prender posto nel coro, avrei creduto di assistere alla cerimonia dell’accoglimento di un nuovo accademico fra i suoi colleghi in uniforme. Si direbbe che il grande dogma della Comunione dei Santi, che ci sbalordisce con la sua maestà, vi desse soltanto una nuova prerogativa fra tante altre. Il dogma della reversibilità dei meriti non ne è il giusto complemento? Ecco, noi siamo responsabili soltanto degli atti che compiamo e delle loro conseguenze materiali. La solidarietà che lega voi, invece, agli altri uomini è di un genere molto superiore. Questo dono della fede che è stato distribuito a voi, lungi dall’emanciparvi, mi pare che vi leghi ad essi con legami molto più intimi del sangue e della razza.

Voi siete il sale della terra. Quando il mondo diventa insipido, a chi volete che addossi la colpa? è inutile che vi vantiate dei meriti dei Santi, dato che di quei beni voi non siete altro che i depositari. Udiamo spesso i migliori di voi dichiarare con fierezza che -non devono niente a nessuno . Tali parole non hanno proprio alcun senso sulle vostre bocche, perché voi siete in effetti debitori di tutti, di ciascuno di noi, di me stesso. Colonnello, è possibile che voi siate più indebitato di un sottotenente.



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